LASCIATECI DANZARE…RIVELAZIONI D’ARTISTA 2017
1) Come e quando sei stato/a rapito/a dalla danza?
Sono stata rapita dalla danza solo dopo che ho incontrato anche le arti marziali. Grazie a questo incontro la danza ha assunto una sua “postura” consentendomi conciliare corpo e anima, di sperimentare la possibilità di un corpo non che non era solo membra, ma che poteva essere coltivato nella sua coscienza e consapevolezza.
2) Come gestisci il concetto di Tempo e Spazio?
Considero tempo e spazio da un punto di vista duplice, al tempo stesso interno ed esterno. Le coreografie sono create in un tempo e in uno spazio esterni, definiti: questa è la dimensione legata all’organizzazione dei corpi, allo loro composizione registica. C’è poi una dimensione interna, immaginata, vissuta, sentita, che oltrepassa il reale in funzione di un contenuto profondo da condividere.
3) Quali nodi tematici attraversa questo spettacolo?
Traviata appartiene al progetto “Corpo d’opera”, dedicato alle figure femminili del melodramma. La mia Traviata è letta dal punto di vista di Violetta. Nello spettacolo Violetta lotta contro una società ipocrita e maschilista, una società incarnata da un coro vestito in nero al quale si contrappongono i tanti “doppi” della protagonista che popolano la scena. Uno spettacolo struggente, commovente, che parla direttamente al cuore dello spettatore parlando del cuore straziato di Violetta. Il progetto “Corpo d’opera”, con il suo focus sul rapporto fra danza e opera lirica, non ha tuttavia riguardato solo Traviata, ma anche eroine come Tosca, Carmen e, nella mia ultima produzione dedicata a Donizetti, Anna Bolena e Lucia di Lammermoor.
4) Tre parole che esprimano il dialogo che vorresti creare con il pubblico
Emozione – Donna – Energia
5) Con quale costume entreresti in una scena deserta?
Con un lungo abito rosso.
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