ὑστέρα
Coreografia: Marianna Diroma
Musiche: Ardavan Vossughi
Danza: Marianna Diroma
ὑστέρα (utero) mette in scena la ricerca dell’essenziale nel corpo e nel suono. Rappresenta la fase attuale di un processo di continua investigazione artistica da parte dell’interprete.
Manifesta inoltre un mettersi a nudo, un tentativo di espressione di stati interni ed emozioni viscerali, scevro di tutto ciò che potrebbe essere superfluo. All’interno di questa manifestazione emotiva l’utero, centro di origine e fonte di equilibrio, è al tempo stesso punto focale dell’entropia, misura del disordine risultante da micro stati possibili. Lo spettacolo vuole dunque riflettere su due interrogativi quali “come reagire alla comparsa del caos?”; “cosa pensare di quel caos interiore, che al tempo stesso scardina la quiete sociale e dissimula l’accettazione di una nevrosi comune?”
Prima Nazionale
Auto-
“AUTO-” è la testimonianza di un corpo che ha vissuto all’interno di una stanza per un tempo indefinito e che, abituatosi al suo ambiente, arriva a perdere il senso del tatto e del contatto con l’esterno. Quel corpo perde così anche la percezione di sé stesso, ma la ritrova nel movimento: un movimento che coinvolge ciascuno dei tasselli che lo compongono, i quali “scivolano” l’uno sull’altro come se volessero accarezzarsi e ritrovarsi. Attraverso il movimento, quel corpo recupera il contatto di cui aveva perso esperienza, quel contatto da cui scaturisce l’autopercezione del sé, che riempie e consola, e che lo riporta ad una delle dimensioni della realtà: quella che scaturisce dal contatto con una pelle altra.
“AUTO-” vuole essere un inno al movimento che consola e crea contatto con il sé e con l’altro, un inno al movimento come atto fisico d’amore del corpo verso se stesso.
Prima Regionale
TANABATA
Tanabata è una festa tradizionale giapponese che celebra il ricongiungimento di due divinità rappresentate dalle stelle Vega e Altair. Secondo la leggenda i due amanti furono separati dalla Via Lattea potendosi incontrare solo una volta l’anno: il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare. Ogni anno emettono un respiro che li avvicina sempre di più, fin quando, al settimo e ultimo respiro le due anime si ricongiungeranno in eterno…
Prima Regionale
INTRO
“Intro” è l’inizio di un percorso di cambiamento, è l’osservarsi in relazione allo spazio che per la prima volta viene abitato singolarmente. È una metamorfosi interna, una condizione che si offre alternando immagini e traiettorie, immergendo lo spettatore in un viaggio di movimento.
“L’individuo arriva a superare il suo punto di vista particolare e limitato e a cogliere che è una parte di un tutto più grande, in quanto legato alla famiglia, a un contesto sociale, e/o a un ordine politico”. Hegel
Prima Regionale
WAY ES1
WAY ES1 è suscitatore, generatore di domande che ruotano intorno a queste fondamenta cardine: (Ordine e caos, scontro e incontro, mistero e visione, presente e futuro).
“In scena il corpo è un’anima che danza, il suo movimento imprime nello spazio una personale calligrafia, le sue azioni sono un’avventura indefinita, una libera esplorazione: fisica e introspettiva, una ricerca pluridimensionale.”
La coreografia mette in relazione il corpo danzate, alterandone gli schemi tradizionali del movimento. Un corpo che possiede una sua fisicità, mutevole, duttile; che apparentemente si fa guidare dall’inconscio, dalle pulsioni indipendenti, violente e delicate; dalla musica che scandisce il proprio ritmo interiore e che risuona ovunque nell’ambiente circostante.
Prima Nazionale
RAVE.L
RAVE.L è lo spettacolo di uno spazio senza tempo. Un progetto cullato con passione dopo un lungo periodo di studio e di lavoro intorno ad un allestimento non narrativo ma visionario, dinamico e strettamente legato al potere evocativo della musica di Ravel. Il Rave di Ravel incontra la danza che, tra volo e abisso, accorda evanescenza e inquietudine, alienazione e acume.
La voce del corpo si affranca e si libera dal peso; il peso di dover dire, spiegare, e che permette il vivere sospeso tra umano e sovrumano. La danza e la musica tracciano la strada del viaggio fisico e mentale, come metafora di una vita ritmata da continui processi di ricerca e di liberazione attraverso percorsi di sovversione. La tessitura ritmica è affidata ad una partitura coreografica che resiste alla rarefazione musicale e trova il suo senso nello stato profondo neurobiologico del flow.
Un presente che resta presente, supera il tempo Kronos e vive in quello trascendente ed eterno, capace di far emergere la profondità delle cose nascoste nella loro superficie.
Consegna Targa di Riconoscimento a Déjà Donnè
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